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L’alimentazione dei lottatori si basava soprattutto su legumi e cereali e su uno strano “tonico” per recuperare le forze.

 

 
 
La dieta vegetariana dei gladiatori.
in fotoLa venatio, mosaico del V secolo custodito presso il Museo dei Mosaici di Istanbul

Alimenti per lo più vegetali e una bevanda a base di cenere, dopo l’allenamento o i combattimenti, per rinvigorirsi: questi erano i fondamenti della dieta dei gladiatori, stando ai risultati di una ricerca che ha preso in esame le ossa di guerrieri rinvenute nel corso di scavi effettuati presso l’antica città di Efeso, in Asia Minore. In effetti, le fonti storiche affermano che questi lottatori del passato avevano una dieta basata soprattutto su cereali e fagioli: alcuni contemporanei riferiscono che essi venivano chiamati “hordearii”, ossia mangiatori di orzo.

Legumi e cereali, la dieta del popolo

Nello studio curato dal Dipartimento di Medicina Forense presso la MedUni Vienna, in collaborazione con il dipartimento di antropologia dell’istituto di medicina forense dell’università di Berna, sono stati analizzati resti provenienti da un cimitero venuto alla luce soltanto nel 1993. Le ossa appartenevano a 53 individui vissuti (e morti) tra il II e il III secolo d. C., all’epoca in cui Efeso era la capitale della provincia romana di Asia ed arrivò così a contare oltre 200.000 abitanti. 22 tra questi 53 corpi erano di gladiatori.

I Gladiatori erano vegetariani ecco la loro dieta mappa

La posizione di Efeso sulle coste Turche e la mappa dell’antica città romana (via PLOS ONE)

Grazie alla spettroscopia, i ricercatori hanno potuto esaminare le proporzioni di isotopi stabili di carbonio, azoto e zolfo presenti nel collagene delle ossa, oltre ai livelli di stronzio e calcio contenuti nella parte minerale dei resti. I risultati hanno quindi confermato che i gladiatori avevano una dieta prevalentemente vegetariana: questo, in realtà, non sembrerebbe implicare alcuna particolare differenza nutrizionale rispetto al resto della popolazione che anche mangiava soprattutto vegetali. I pasti principali erano un po’ per tutti basati sui cereali e la carne era un lusso riservato a pochissimi; probabilmente, quindi, dovevano mangiare anche legumi o fichi secchi; e forse dei latticini, di tanto in tanto, o magari del miele. Allora come mai proprio i lottatori venivano detti “mangia orzo”? Forse perché ai gladiatori, i quali non dovevano fare proprio una bellissima vita (spesso si trattava di schiavi, galeotti o prigionieri di guerra), venivano rifilati cereali di qualità inferiore.

Un tonico alla cenere

La differenza alimentare con la restante parte di popolazione si è però dimostrata significativamente alta al momento di misurare la quantità di stronzio nelle ossa, portando gli autori dello studio alla conclusione che i gladiatori godessero di un maggiore apporto di minerali tramite una fonte ricca di stronzio e calcio. Questa sorgente è stata individuata proprio in una bevanda di cenere citata in letteratura. «Le ceneri delle piante venivano evidentemente consumate per fortificare il corpo, magari dopo le fatiche fisiche per favorire la guarigione delle ossa» ha spiegato Fabian Kanz dell’università di Vienna, a capo dello studio e primo firmatario dell’articolo pubblicato da PLOS ONE «Un po’ come accade anche oggi quando prendiamo calcio e magnesio (sotto forma di compresse effervescenti, ad esempio) quando sentiamo la fatica fisica». Il calcio è essenziale e la sua fonte principale di approvvigionamento, nonché la prima della vita di un individuo, è il latte prima e i latticini poi.

Attualmente un nuovo progetto di ricerca ha preso il via per studiare gli spostamenti geografici di questi lottatori dell’antichità: uomini (ma assai raramente ci furono delle anche donne) spesso condannati ad esistenze miserabili e a fini ancor più tragiche. L’obiettivo ambizioso dei ricercatori è quello di tracciare una sorta di mappa delle migrazioni, ricavata dalla comparazione delle ossa dei gladiatori con quelle appartenenti alla fauna locale, per stabilire quanti nacquero e morirono nello stesso posto. Del resto si sa, quella dei gladiatori è una sorta di “storia minore” infinitamente affascinante.

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