IL LATTE E DEI VITELLI_43252c5c04fb61334217ca045f55813b

Oggi 2 aprile, trasmissione Geo & Geo, il presentatore era in visita in una fattoria siciliana nella quale le mucche erano legate ad una catena scorrevole che impediva loro di sdraiarsi, una estremità legata al soffitto e l’altra a terra e tra le due estremità il collare dove era infilata la loro testa. Di fronte a loro in un box un paio di vitellini separati dalle loro madri. Il presentatore, mi pare fosse quel tipo che un tempo presentava Linea Verde e che risponde al nome di Massimiliano Ossini, stava facendo una dimostrazione e si dilungava spiegando che quella speciale razza di mucche dal manto marrone scuro, definite dall’allevatore intelligenti, smette di dare latte qualora non sia il loro vitellino a poppare. Infatti le mani del presentatore mungevano inutilmente la mucca dalle cui mammelle usciva solo un liquido chiaro molto simile a dell’acqua sporca. Per dimostrare la veridicità di questo fatto, il presentatore chiedeva all’allevatore di avvicinare il vitellino alla mamma e l’allevatore aprendo il box dove erano rinchiusi i vitellini, prelevava il figlio della mucca in questione il quale, appena libero correva subito dalla sua mamma e si attaccava alla mammella iniziando disperatamente a succhiare mentre la mamma, benché legata e fin dove la catena glielo permetteva, iniziava a leccarlo con tutto l’amore di cui solo una madre è capace. Era bello e triste vedere come mamma e vitellino finalmente insieme come dovrebbe essere in natura e benché in un ambiente innaturale e non completamente liberi, si scambiavano reciproci gesti d’amore, lui succhiando il suo latte, lei pulendolo con la sua lingua, ed ho immaginato a quale sofferenza erano sottoposti entrambi nel dover stare lontani l’uno dall’altro!

Poi il presentatore ha chiesto all’allevatore di togliere il vitello per dimostrare come la mucca che alla vista del figlioletto aveva iniziato a produrre latte, appena allontanato il vitellino (che nel frattempo veniva legato davanti a lei e continuava disperatamente a dibattersi per liberarsi e riprendere a poppare) avrebbe smesso subito di produrne. Questo episodio ha messo in evidenza ancora una volta, come con arroganza gestiamo le vite di altri esseri viventi e come trasmissioni come questa aiutino ad inculcare la cultura dello specismo per cui noi esseri umani possiamo disporre di tutto e di tutti a nostro piacimento, però mi ha dato anche la speranza che queste creature incredibilmente docili e buone, piano piano, come ha fatto questa razza particolare, inizino a difendersi dalla prepotenza della nostra specie smettendo di dare latte quando a berlo non è il loro cucciolo.

Ciò che ognuno di noi può fare per fermare questi soprusi è diventare vegano, cioè scegliere un’alimentazione cruelty free priva di qualsiasi prodotto che derivi dallo sfruttamento degli altri animali.

Ivana Ravanelli

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